Un panel diverso. Il maestro Gou Tanabe (@gou_tanabe) ha preferito farsi chiedere domande dai fan anziché far condurre ad un host. Non c’è stata nessuna domanda di rito, nessuna domanda vacua; c’erano solo domande che i fan sono interessati a sapere.
Il maestro evita di definirsi “di successo” inquanto crede che egli sia ancora solo agli inizi. Tanabe ci racconta delle ispirazioni che gli hanno concesso di rappresentare le figure schive e tenebrose del Lovecraft. Riprodurre la luce disegnando l’ombra si supera la difficoltà nel rappresentare una storia come “Il colore venuto dallo spazio”. Provando a mettere una forma su di un foglio e dipingendo i non-colori, si riesce a dare una forma all’impossibile.
Opere stupende richiedono un processo complesso e il maestro non è da meno. Crea gli storyboard a mano libera, poi environment e personaggi in 3d, dopodiché decide come e dove muovere la camera per poi rifare tutto a mano su foglio dove va a completare con delle ombreggiature in digitale. Insomma, Gou Tanabe ha un approccio moderno e innovativo, ma soprattutto, veloce.
Come detto prima, è stato un panel diverso, ma interessante. Ci ha fatto molto piacere vedere un artista che da spazio ai suoi fan mettendosi anche a disagio invece che stare comodo con le solite domande scriptate. Vorremmo tanto vedere più panel così.
