È stato un anno impegnativo per Benjamin Lacombe (@benjaminlacombe) che si descrive come il bianconiglio:
“rincorro il tempo dopo aver procrastinato.”
Se il nome vi porta alla memoria qualcosa, è proprio perché ve ne avevamo parlato l’anno scorso. Feudo giapponese, Alice, Notre-Dame e ora Dorian Gray si aggiunge alla lista di opere riportate dal Lacombe. Su questa diversità ci dice:
“Mi piace esplorare tutto il mondo. Non mi concentro mai su di un solo continente o parte del mondo. Ora sto curando “Enciclopedia del meraviglioso” dove vengono analizzate diverse figure del folclore e come sono viste in diverse parti del mondo”.

Perché proprio Dorian Gray? Come decidi di lavorare ad un determinato classico?:
“Non è una domanda facile. Sono molte le ragioni che mi portano ad una storia anziché un’altra. In questo è stato il racconto macabro che mi ha colpito, e ho sentito la necessità di raccontarla… Mi è sembrato un argomento estremamente attuale. È come se stessimo vivendo l’esperienza di Dorian Gray, soprattutto con i social. Molti usano filtri o mostrano solo parti alterate della propria vita, scegliendo cose e come farle vedere. Quello che viene fuori, quanto è un ritratto che corrisponde alla persona?”