L’inferno è per sempre?
Forse…
In Hazbin Hotel attraverso Paradiso e Inferno, l’autrice Vivienne Medrano racconta che certi mondi opposti si uniscono in un’allegoria “taoistica”: il bene può risiedere nel male e il male può risiedere nel bene.
I protagonisti dell’opera sono personaggi coloratissimi, uno più caratterizzato dell’altro. Chi volontariamente e chi meno, sono in cerca di redenzione attraverso Charlie, la figlia di Lucifero e proprietaria proprio dell’Hazbin Hotel. Non tutto è facile come sembra; infatti, i dannati si ritroveranno in una vera e propria corsa contro il tempo per salvarsi dalla propria dannazione.

Le musiche sono sublimi, l’una diversa dall’altra: ci gasano, ci divertono, e in alcuni momenti ci fanno anche commuovere raccontando l’animo dei personaggi e il loro sviluppo nella storia.
Una piccola nota amara la dobbiamo riconoscere: spesso abbiamo avuto la sensazione che una scena o un dialogo siano state tranciate. Ci possono essere 1000 fattori che hanno influenzato questo risultato, ma la nostra sensazione è che sia dovuta ad una mancanza di esperienza dell’autrice. Speriamo solo che queste piccole accortezze vengano risolte nella prossima stagione.
In fine, un elogio va all’adattamento Italiano, fatto con cura e amore da fan accaniti prima che doppiatori professionisti. Un’impresa non da poco, adattare un testo non è lavoro facile, ma rispettare le tempistiche e le ritmiche date dalla musica è ben diverso.
Un lavoro che di certo non dev’esser stato facile, ed è forse anche per questo motivo che in Italia questa serie ha avuto il successo che meritava, più che in altri paesi, sfondando ogni aspettativa.