ah Dune… cosa possiamo dire di questa seconda parte?
Iniziamo con l’ovvio: Villeneuve ci regala un’altra perla delle sue. Fotografo di scena Greig Fraser continua a sperimentare con la fotografia infrarossa per raccontare al meglio Giedi Prime, il mondo casa degli Harkonnen. È un mondo scuro e inospitale che Fraser è riuscito a mostrare sullo schermo al meglio, rispettando l’immaginario di F. Herbert.
Tenendo conto dei cambiamenti dal libro, i personaggi e la storia sono coerenti e veritieri. Il cast continua a dare il meglio di se. Chalamet veste a pennello i non facili panni di Paul. Bardem è semplicemente fantastico e da propria vita a Stilgar. Walken, anche se ha un relativamente breve screen time, riesce ad interpretare l’Imperatore, dandogli profondità e tante sfaccettature.

La Ferguson è semplicemente incredibile. Non staremo qui ad elencarvi tutto il resto del cast, basta dirvi che non c’è nessuno che non si sia perfettamente calato nella parte.
Allora perché il nostro parere non è del tutto positivo?
È un misto di cose. Sappiamo già che Villeneuve ha in mente una trilogia e per certi versi, il finale dei primi due titoli da più la sensazione di un paragrafo che si chiude e non il termine di un capitolo.
Per i più vecchiotti, voi come vi siete sentiti quando all’uscita dal cinema la prima volta che avevate visto “La compagnia dell’anello” sapevate che avreste dovuto aspettare un anno per vedere il secondo capitolo?
Forse questa sensazione è data dalla difficoltà nell’ adattare un’opera come Dune. Una cosa è sicura: non vediamo l’ora di poter vedere il terzo (e ultimo?) capitolo.